Autore: Arturo de’ Stefani – 13/10/2025
Geopolitica dell’innovazione: la nuova mappa del potere globale
Recensione del volume Geopolitica e Geografia dell’Innovazione: Le sfide delle teorie e delle prassi per l’innovazione al tempo del multipolarismo
a cura di Tiberio Graziani e Stefano de Falco – Callive Edizioni, collana “Giano – Affari Internazionali”, 2025
Nel pieno della transizione verso un ordine mondiale multipolare, l’innovazione tecnologica non è più un semplice motore di progresso economico: è diventata un fattore strategico, una leva di potere e, al tempo stesso, un campo di competizione globale. Il volume curato da Tiberio Graziani e Stefano de Falco, pubblicato da Callive Edizioni nella collana Giano – Affari Internazionali (ISSN 3035-3211 – ISBN 979-1281485501), affronta questo snodo cruciale con uno sguardo interdisciplinare e geopoliticamente orientato.
L’innovazione è oggi un territorio di confronto invisibile in cui si definiscono nuove sovranità, nuovi equilibri e nuove forme di dominio. Gli algoritmi, l’intelligenza artificiale, la gestione dei dati e le infrastrutture digitali costituiscono le nuove “armi” del XXI secolo: chi le controlla, controlla la direzione dello sviluppo globale.
Il volume raccoglie contributi di studiosi e analisti che esplorano la relazione tra innovazione, potere e geopolitica da prospettive complementari.
La prima sezione, dedicata alla teoria e alla critica dell’innovazione, apre la riflessione con una ricca base concettuale. Alberto Cossu indaga il ruolo della leadership come motore geopolitico dell’innovazione; Claudio Mancini rilegge Günther Anders e Oswald Spengler per mostrare come la tecnica, da strumento, sia divenuta forza autonoma e omologante; Alfredo Musto propone, sulla base di una riflessione del pensiero di Schumpeter, una “geopolitica della distruzione creatrice” che interpreta l’innovazione come un processo di riequilibrio dei poteri in chiave multipolare, mentre Giuseppe Romeo analizza come l’emergere dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie cognitive stia ridefinendo la sovranità e la gerarchia del potere globale, introducendo una competizione fondata non più solo su risorse materiali, ma su vantaggi conoscitivi e controllo dei flussi informativi.
La seconda sezione amplia la prospettiva sul piano regionale e globale, analizzando l’innovazione come pratica di potenza. Marco Castriani affronta la competizione tecnologica nell’Artico; Plinio Innocenzi il duello tra Stati Uniti e Cina per l’egemonia dell’intelligenza artificiale; Giuliano Luongo e Said Gulyamov illustrano la glocalizzazione degli standard europei in Asia Centrale, dove Kazakhstan e Uzbekistan si trasformano in laboratori di digitalizzazione amministrativa e di regolazione del lavoro online; Minas Lyristis analizza la Vision 2030 saudita come esempio paradigmatico di uso strategico dell’innovazione per la diversificazione economica e la proiezione geopolitica del Regno; Sholpan Sartaeva esplora il processo di adattamento delle norme internazionali sul lavoro digitale al contesto kazako, mostrando come la regolazione del lavoro online diventi parte integrante della costruzione di una sovranità normativa regionale e di un’integrazione “glocale” nel sistema multipolare dell’innovazione
La terza parte raccoglie casi di studio che coniugano l’analisi teorica con l’osservazione empirica: si discute di antifragilità dei sistemi di gestione dell’innovazione (Oliviero Casale e Paola Rinaldi), di sovranità tecnologica e diritti digitali (Mark L. Entin, Ekaterina G. Entina, Andrei A. Vadov), e del ruolo strategico dell’intelligenza artificiale nel ridisegnare gli equilibri globali (Gino Lanzara).
Nel complesso, Geopolitica e Geografia dell’Innovazione invita a considerare l’innovazione non come un fine neutro, ma come una dimensione politica e simbolica del potere. Ogni nuova tecnologia diventa un campo di negoziazione tra centri e periferie, tra Stati e attori privati, tra localismo e globalizzazione. Il Sud Globale, lungi dall’essere periferia tecnologica, emerge come attore sperimentale e autonomo, capace di reinterpretare la modernità secondo modelli propri.
Con un linguaggio chiaro e una solida impostazione scientifica, il volume offre uno strumento di lettura essenziale per comprendere la transizione verso un ordine tecnologico multipolare, nel quale la geografia dell’innovazione coincide con la geografia del potere.
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I volumi della collana Giano-Affari Internazionali sono reperibili presso l’editore (Edizioni Callive/Media&Books whatsapp: +39 339 495 41 75 – callive.srls@gmail.com) e le principali piattaforme di vendita di libri, tra cui: Amazon, Feltrinelli, Libreria Universitaria, Libraccio, Bookdealer, Lin – Libreria Istituti Nuovi.
