Autore: Alberto Cossu – 26/05/2025
Asia Centrale: concorrenza per l’influenza economica e strategica
Autore: Alberto Cossu
L’Asia Centrale, un crocevia storico tra Oriente e Occidente, si trova al centro di un rinnovato e intenso gioco geopolitico. Le cinque nazioni della regione – Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan – affrontano sfide significative, tra cui una notevole vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Nonostante queste difficoltà, la regione è diventata un’arena di crescente interesse per le potenze mondiali, attratte in gran parte dalle sue vaste risorse minerarie essenziali per le tecnologie energetiche pulite e dalla sua posizione strategica. In questo contesto, mentre Russia e Cina godono attualmente di un predominio economico, l’interesse e l’impegno di altre potenze come l’Europa, gli Stati Uniti, il Giappone e la Turchia stanno intensificando la competizione per l’influenza regionale.
Il predominio economico di Russia e Cina
La presenza economica di Russia e Cina in Asia Centrale è radicata e profonda, derivante da legami storici, geografici e strategici.
La crescente influenza economica della Cina
La Cina è emersa come il principale partner commerciale dell’Asia Centrale, con un’influenza che si estende attraverso la sua ambiziosa Belt and Road Initiative (BRI). Questa colossale iniziativa infrastrutturale, lanciata nel 2013, mira a rivitalizzare le antiche rotte commerciali della Via della Seta, collegando la Cina all’Europa attraverso l’Asia Centrale. La BRI ha portato investimenti massicci in infrastrutture di trasporto e connettività, con oltre 112 progetti finanziati in Asia Centrale. Ad esempio, il Kazakistan potrebbe beneficiare di miliardi di dollari in tasse di transito annuali grazie al passaggio di merci attraverso il suo territorio The Impact of China’s Belt and Road Initiative on Central Asia and the South Caucasus.
Gli investimenti cinesi si concentrano anche sull’estrazione di risorse naturali e sulla produzione, attratti dalle abbondanti riserve energetiche della regione. La Cina ha investito pesantemente in gasdotti come la pipeline Cina-Asia Centrale per importare gas naturale dalla regione, con il Turkmenistan che ha rappresentato circa il 70% delle importazioni di gas cinesi dall’Asia Centrale nel 2021. Inoltre, la Cina importa circa il 25% della produzione totale di petrolio del Kazakistan China’s BRI in Central Asia & Its Impact: An Appraisal of the 10 Years. – F1000Research. L’obiettivo di Pechino è promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso l’innovazione e la cooperazione nelle tecnologie energetiche, come dimostrato dalla firma dell’Alleanza Cina-Asia Centrale per l’Innovazione Energetica ed Elettrica. L’approccio cinese è spesso pragmatico e focalizzato sull’economia, evitando di legare gli aiuti a condizioni di governance o diritti umani, il che lo rende attraente per molti regimi della regione.
Il coinvolgimento energetico e storico della Russia
La Russia mantiene un’influenza di lunga data in Asia Centrale, dovuta ai legami storici ereditati dall’era sovietica e alla sua continua presenza attraverso organizzazioni come la Comunità degli Stati Indipendenti (CSI). Mosca rimane un attore cruciale nel gioco dell’influenza regionale, in particolare nel settore energetico. Dopo il calo della domanda europea a seguito dell’inizio della guerra in Ucraina, la Russia ha intensificato le esportazioni di gas verso il Kazakistan e l’Uzbekistan nel 2023. L’Uzbekistan, pur avendo una propria industria del gas, importa gas russo per soddisfare la crescente domanda interna, consentendo a Tashkent di continuare a esportare gas in Cina The Time Is Now For Kazakhstan to Achieve Energy Independence From Russia.
L’influenza russa si manifesta anche attraverso la partecipazione al settore minerario e nucleare, con Mosca che controlla una quota significativa della produzione di uranio del Kazakistan e si propone come fornitore di tecnologia nucleare Playing both sides: Central Asia between Russia and the West | Chatham House. Sebbene la Russia stia cercando nuove rotte di esportazione del gas, inclusa la possibilità di un gasdotto verso la Cina attraverso il Kazakistan, ha incontrato ostacoli significativi, con la Cina che ha respinto l’idea a causa della capacità limitata e dei costi elevati China spikes Gazprom gas export plan in Central Asia – Eurasianet. Questo evidenzia la complessità delle dinamiche tra le due potenze dominanti.
La competizione in crescita da parte di altre potenze
Nonostante il vantaggio economico di Russia e Cina, un’ampia gamma di potenze sta dedicando maggiore attenzione all’Asia Centrale. Questa crescente attenzione è motivata dalla necessità di diversificare le catene di approvvigionamento, accedere a minerali critici e promuovere i propri valori e interessi strategici. La volontà delle leadership centroasiatiche di coinvolgere un ventaglio più ampio di attori è evidente nell’ottica di politica multivettoriale.
L’Impegno dell’uEropa e l’iniziativa Global Gateway
L’interesse dell’Europa per l’Asia Centrale si è intensificato dopo l’invasione russa dell’Ucraina, spinta dalla necessità di diversificare le catene di approvvigionamento globali, in particolare per le transizioni verde e digitale. L’Unione Europea ha ospitato il suo primo vertice con l’Asia Centrale, durante il quale ha presentato la sua agenda incentrata su quattro aree chiave del programma Global Gateway. Questa iniziativa, con un’erogazione di circa 300 miliardi di euro a livello globale fino al 2027, mira a investire in energia sostenibile, materie prime essenziali, connettività digitale e trasporti Global Gateway: Commissioner Síkela reinforces EU-Central Asia partnership to boost prosperity – European Commission.
Nell’ambito del Global Gateway, l’UE ha promosso la trasformazione digitale del Kirghizistan e il rafforzamento economico del Turkmenistan, sostenendone l’adesione all’Organizzazione Mondiale del Commercio. Un impegno chiave è la promozione di una Rotta Internazionale di Trasporto Transcaspica (Corridoio Centrale) via terra e via mare, che attraversa l’Asia Centrale, il Mar Caspio, il Caucaso meridionale e la Turchia. L’UE ha destinato 10 miliardi di euro (10,8 miliardi di dollari) per rafforzare questo corridoio, mirando a renderlo un’alternativa vitale alla tradizionale Rotta Settentrionale che attraversa la Russia EU Aims To Elevate Ties With Central Asia At Landmark Samarkand Summit. Il pacchetto di investimenti dell’UE per l’Asia Centrale ammonta a 13,2 miliardi di dollari, con priorità su connettività, clima, energia e acqua EU Launches US$13.2 Billion Package for Central Asia at Historic Samarkand Summit.
L’approccio degli Stati Uniti
L’engagement degli Stati Uniti con l’Asia Centrale è in fase di ricalibrazione, con un crescente focus sulla sovranità, l’investimento e l’interconnettività regionale. Tradizionalmente, la politica statunitense si è concentrata sulla promozione della democrazia, ma vi è un riconoscimento crescente della necessità di un approccio più pragmatico che dia priorità a partenariati economici e di sicurezza. La regione è vista come strategica per la competizione geopolitica e l’accesso a risorse critiche come uranio, terre rare e litio Special Report: An American Strategy for Greater Central Asia.
Gli Stati Uniti mirano a creare un ambiente stabile e a garantire l’accesso aperto nella Grande Asia Centrale, favorendo gli investimenti americani attraverso partnership tecnologiche e lo sviluppo delle risorse. Sono state proposte iniziative per creare un Consiglio Commerciale USA-Grande Asia Centrale non governativo per assistere nell’integrazione economica regionale e stabilire un Quadro di Sicurezza Regionale incentrato sulla condivisione di intelligence e la cooperazione antiterrorismo. L’incontro storico tra i presidenti dell’Asia Centrale e il Presidente degli Stati Uniti nel settembre 2023, a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha segnato un passo importante nell’intensificazione del dialogo Special Report: An American Strategy for Greater Central Asia.
Il dialogo “Asia Centrale più Giappone”
Il Giappone ha un’influenza positiva di lunga data nella regione, essendo stato un importante donatore di aiuti per gran parte del periodo successivo alla Guerra Fredda. Tokyo sta rafforzando i suoi legami attraverso il dialogo “Asia Centrale Più Giappone”, un quadro per promuovere la cooperazione tra il Giappone e i cinque paesi dell’Asia Centrale.
Questo dialogo include riunioni a livello di ministri degli Esteri e “Tokyo Dialogue” con la partecipazione di esperti e professionisti “Central Asia plus Japan” Dialogue.
Il Giappone si concentra su temi come la connettività, in particolare per le nazioni senza sbocco sul mare dell’Asia Centrale, e promuove lo sviluppo sostenibile e la stabilità. Attraverso questo dialogo, il Giappone cerca di rafforzare la cooperazione in vari settori, inclusi gli aspetti tecnici e la condivisione di conoscenze sulle applicazioni digitali. L’approccio giapponese è spesso percepito come meno “aggressivo” rispetto a quello di altre potenze, concentrandosi sulla partnership e lo sviluppo a lungo termine Twelfth Tokyo Dialogue of “Central Asia plus Japan” Dialogue on “Connectivity with Central Asia and the Caucasus”. | Ministry of Foreign Affairs of Japan.
L’ambizione della Turchia e l’Organizzazione degli Stati Turcici
Anche la Turchia è una potenza in lizza per una posizione più influente in Asia Centrale, condividendo una tradizione culturale e linguistica comune con la regione. L’Organizzazione degli Stati Turcici, che include Turchia, Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan e Turkmenistan, serve come piattaforma per rafforzare i legami e la cooperazione.
Una delle iniziative più recenti della Turchia nella regione è un nuovo accordo sul gas naturale che prevede che il Turkmenistan spedisca gas naturale attraverso l’Iran verso la Turchia. Le forniture di gas sono iniziate il 1° marzo 2025. Questo accordo strategico, pur con volumi iniziali relativamente piccoli, segna un passo importante per la Turchia nella diversificazione delle sue fonti di approvvigionamento energetico e per il Turkmenistan nell’espansione dei suoi mercati di esportazione Turkey Secures a New Gas Agreement with Turkmenistan – energynews.
La Turchia mira a rafforzare la sua posizione come hub energetico regionale, e questo accordo si allinea con le sue ambizioni geopolitiche più ampie all’interno dell’Organizzazione degli Stati Turcici, fungendo da contrappeso al dominio russo e cinese nel panorama energetico dell’Asia Centrale Strategic Cooperation Between Turkey and Turkmenistan Gains Momentum.
Conclusione
In sintesi, mentre Russia e Cina detengono un chiara posizione di vantaggio nell’Asia Centrale, la competizione per l’influenza nella regione è destinata a intensificarsi. Le nazioni dell’Asia Centrale, con le loro vaste riserve di minerali critici e la loro posizione strategica, sono sempre più consapevoli dell’importanza di coinvolgere una gamma diversificata di potenze. L’Europa, gli Stati Uniti, il Giappone e la Turchia stanno raddoppiando i loro sforzi diplomatici ed economici, portando avanti agende che spaziano dalla promozione della democrazia all’integrazione economica regionale, dallo sviluppo delle infrastrutture energetiche alla diversificazione delle rotte commerciali. Questo “nuovo grande gioco” non solo rimodellerà il panorama geopolitico dell’Asia Centrale, ma avrà anche implicazioni significative per le catene di approvvigionamento globali e la transizione energetica mondiale. La volontà delle nazioni centroasiatiche di mantenere una politica estera multipolare suggerisce che la regione rimarrà un epicentro di complesse dinamiche di potere per gli anni a venire. In questo contesto è importante la presenza dell’Italia che ha programmato un viaggio del Presidente del consiglio in Asia Centrale, ma rinviato, finalizzato ad accrescere il ruolo del nostro paese che già sperimenta una formula diplomatica innovativa di coordinamento denominata C5+1.