Autore: Alberto Cossu – 29/05/2025
IL GOVERNO DEI PROGETTI SPAZIALI
Alberto Cossu
The limits of the possible can only be defined by going beyond them into the impossible.
(Arthur C. Clarke, Profiles of the Future, 1962)
1. Introduzione
Negli ultimi due decenni, lo spazio è progressivamente passato da dominio scientifico d’élite a teatro della competizione geopolitica globale. Se durante la Guerra Fredda la corsa allo spazio fu un’espressione dell’opposizione ideologica tra Stati Uniti e Unione Sovietica, nel contesto attuale la posta in gioco si è ampliata: non si tratta più solo di dimostrare superiorità tecnologica, ma di assicurarsi vantaggi strategici, economici e simbolici a lungo termine. Lo spazio è ormai un’estensione funzionale della sfera terrestre, essenziale per le comunicazioni, l’osservazione satellitare, la gestione delle crisi e, in prospettiva, l’accesso a nuove risorse extraterrestri.
In questo scenario, gli attori tradizionali – Stati Uniti, Cina, Europa e India – stanno ricalibrando le proprie strategie per garantirsi un vantaggio competitivo duraturo. Contemporaneamente, nuovi protagonisti come Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud e Brasile si affacciano sul palcoscenico spaziale con approcci agili e investimenti mirati. Tutti condividono una consapevolezza crescente: la capacità di raggiungere e mantenere una posizione significativa nello spazio non dipende più unicamente dall’entità delle risorse investite, ma anche dalla loro gestione efficiente.
Il presente articolo si propone di analizzare un aspetto spesso trascurato nel dibattito pubblico e accademico sulla politica spaziale: il fattore gestionale come elemento determinante per l’affermazione della sovranità tecnologica e dell’autonomia strategica. Attraverso una rassegna delle principali esperienze internazionali, il contributo intende mettere in luce come modelli organizzativi, capacità manageriali e strutture decisionali influenzino direttamente l’efficacia delle missioni spaziali, la competitività dell’industria e la proiezione geopolitica degli Stati.
Particolare attenzione sarà dedicata al ruolo dell’Italia, attore rilevante ma spesso sottovalutato nel panorama europeo e globale, con un’industria spaziale competitiva e un recente rinnovamento normativo che potrebbe rappresentare un punto di svolta. In ultima analisi, l’obiettivo è mostrare che, nel XXI secolo, la conquista dello spazio non sarà tanto una questione di mera potenza, quanto di capacità di governo strategico e di visione sistemica.
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