Autori: Domenico Napoli & Filippo Romeo – 30/04/2025
Percorsi formativi di Istruzione Tecnologica Superiore per riqualificare la Pubblica Amministrazione – Domenico Napoli & Filippo Romeo
Favorire l’interazione pubblico-privato per formare ed assumere Risorse Umane con competenze elevate, per creare ed offrire servizi in grado di sviluppare un localismo inclusivo ed attrattivo e ridare potere alle comunità.
ll Ministro Zangrillo ha recentemente annunciato, in un’intervista rilasciata a skuola.net, un ambizioso piano di assunzioni per la Pubblica Amministrazione. Questa iniziativa, che si svilupperà nei prossimi sette anni, mira a integrare circa un milione di nuovi dipendenti, con l’obiettivo di ringiovanire l’organico e colmare le lacune di personale accumulate anche a causa del pregresso blocco delle assunzioni.
Il percorso professionale dei nuovi assunti si distinguerà significativamente dagli standard attuali, attribuendo un ruolo cruciale alla formazione continua per lo sviluppo delle loro carriere. Una novità di rilievo riguarda i giovani diplomati degli ITS Academy, che avranno l’opportunità di accedere ai concorsi per funzionari e di svolgere un triennio di lavoro nella PA, a condizione che conseguano una laurea in questo periodo.
Questa strategia, promossa dal Ministro, potrebbe favorire una proficua interazione tra la Pubblica Amministrazione e il settore privato. L’obiettivo è innescare un processo di trasformazione e un’azione sistematica di formazione e riqualificazione per i dirigenti di entrambi i settori, al fine di promuovere una cultura organizzativa condivisa e orientata all’utilizzo delle tecnologie digitali. In particolare, si prevede di attivare iniziative di formazione professionale a vari livelli, focalizzandosi sullo sviluppo delle competenze digitali. È indubbio che per stimolare un’ampia propensione al cambiamento e all’innovazione nella PA, sia fondamentale potenziare le competenze digitali di tutti i dipendenti pubblici e costruire una visione comune sui temi della cittadinanza digitale, dell’e-government e dell’open government. Tali attività formative faciliterebbero la creazione di un linguaggio comune, di una cultura condivisa e di uno scambio di esperienze tra dirigenti pubblici e privati, che pur operando in contesti diversi, potrebbero condividere una base comune di organizzazione del lavoro. È essenziale, tuttavia, che le metodologie didattiche impiegate siano flessibili e adattabili a contesti diversi da quelli specifici per cui sono state ideate.
La capacità della Pubblica Amministrazione di gestire il cambiamento e l’innovazione dipende strettamente dalla programmazione e dalla gestione delle strategie digitali da parte della sua classe dirigente. Pertanto, sarebbe opportuno sviluppare competenze digitali nel management pubblico, al fine di elevare il livello di cultura manageriale e digitale di coloro che quotidianamente prendono decisioni e garantiscono la qualità e l’innovazione dei servizi.
In questa prospettiva, la formazione riveste un ruolo cruciale sia per il personale in carriera che per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro e che saranno i futuri dirigenti. Sia le organizzazioni private che la Pubblica Amministrazione devono prepararsi all’ingresso di nuove figure professionali e acquisire le competenze necessarie per affrontare temi all’avanguardia come l’intelligenza artificiale, i big data, il cloud computing e professioni ancora in fase di definizione.
Per raggiungere questi obiettivi è necessario un sistema di condivisione della conoscenza che assicuri la disponibilità di opportunità e risorse di apprendimento nel momento e nel luogo in cui emerge la necessità di risolvere problemi, individuare soluzioni, riutilizzare software, adottare normative o prendere decisioni. Tutte le iniziative volte a sviluppare le competenze digitali nella PA devono promuovere la condivisione della conoscenza e convergere verso un sistema di formazione continua, operativo e sostenibile, articolato in diverse modalità, tra cui affiancamento, scambio di esperienze e collaborazione in rete.
Al fine di rafforzare il principio che pone gli Enti Pubblici al servizio del cittadino, è fondamentale adottare una visione diversa del problema e un approccio progettuale integrato tra lo sviluppo della distribuzione dei servizi e il funzionamento delle strutture burocratiche che li erogano. In generale, è necessario riconsiderare il servizio ai cittadini non come un sottoprodotto dell’apparato burocratico, ma come una risposta progettuale alle esigenze emergenti dalle diverse categorie di cittadini, nel contesto di un nuovo livello di qualità della vita civile.
Per superare le difficoltà di accesso ai servizi pubblici online, è indispensabile accrescere la capacità della Pubblica Amministrazione di migliorare l’e-government in termini di qualità, semplicità, tempestività, accessibilità e usabilità. Ciò al fine di instaurare un nuovo rapporto tra cittadini e PA, capace di affermare e diffondere i principi dell’open government: trasparenza e dati aperti, integrità e accountability, partecipazione e collaborazione.
Sarebbe inoltre importante sostenere la nascita di start-up capaci di rispondere ai bisogni sociali emergenti e di trasformare idee innovative in servizi, prodotti e soluzioni in grado di generare valore economico e sociale per il territorio e la comunità, promuovendo un modello di città e territorio sostenibile e intelligente.
In linea con la visione proposta da Colin Mayer nel libro “Prosperità – dal profitto al benessere”, è auspicabile la nascita di nuove imprese capaci di operare con un paradigma che promuova il benessere economico e sociale in senso lato, per i clienti e la comunità, oggi e in futuro. Questo sforzo deve essere supportato dallo Stato attraverso la creazione di infrastrutture economiche da cui dipendano le aziende private. Nonostante la teoria economica e la politica attuale tendano a separare il finanziamento e l’investimento, il privato e il pubblico, il commerciale e il sociale, questi ambiti sono in realtà profondamente interconnessi e interdipendenti nella creazione dell’infrastruttura centrale delle economie.
La Fondazione ITS MASK ha ottenuto l’approvazione del progetto “Digital Twin LABS for High-Level technician training” nell’ambito dell’intervento “Realizzazione e potenziamento di laboratorio 4.0 degli ITS Academy” previsto dal PNRR.
L’applicazione della tecnologia Digital Twin e dell’Intelligenza Artificiale in diversi contesti urbani e sociali permette di sviluppare modelli di comunità più eque e autosufficienti, puntando ad esempio sulla green & blue economy e sull’innovazione, con un ruolo crescente del metaverso e di tecniche innovative come i GIS e i sistemi di rilevazione del territorio tramite droni.
L’utilizzo dei laboratori e delle strumentazioni tecnologiche in essi contenuti è fondamentale per orientare un numero maggiore di giovani verso i Corsi di Istruzione Tecnica Superiore, con una piena consapevolezza delle opportunità di inserimento nel mondo del lavoro.
Un ruolo essenziale sarà svolto dal settore privato, in particolare dalle grandi aziende che possono sviluppare iniziative sfruttando i centri di trasferimento tecnologico con partnership pubblico-privato.
Entro il 2025 si prevede una parità nel tempo dedicato alle attività lavorative da parte di uomini e macchine. Questa prospettiva conferma la necessità di continuare a investire nella formazione e nello sviluppo di competenze in ambito cyber e digitale.
La formazione del capitale umano è diventata un tema attuale e un asset aziendale cruciale per la gestione del rischio cyber, fondamentale per prevenire e rispondere agli attacchi informatici, e riguarda tutti i livelli. Per imprese e organizzazioni, la mancanza di competenze e conoscenze in cyber security e digitale è un problema ampiamente riconosciuto da studi e analisi, con un impatto significativo sul mercato del lavoro e sulla sicurezza, sia aziendale che pubblica.
In questa direzione, è importante promuovere e attivare partnership solide tra pubblico e privato per realizzare progetti di vasta portata in grado di incidere profondamente sulla realtà. La realizzazione di progetti volti a innovare le infrastrutture, con sistemi sempre più interconnessi, sicuri ed ecosostenibili, presuppone un salto di qualità nella gestione della cosa pubblica. Gli effetti economici derivanti dalla realizzazione infrastrutturale non sono automatici, ma dipendono in larga misura dall’adozione tempestiva di adeguate politiche di accompagnamento. È dalla formazione, intesa come processo culturale prima ancora che tecnico, che si auspica l’avvio di una grande azione di cambiamento sociale.