Autore: Vision & Global Trends – 16/09/2024
Le vicende di cronaca nera e giudiziaria intorno alle tragiche vicende che hanno coinvolto come vittime alcuni lavoratori stranieri nel nostro Paese dimostrano la crescente gravità del fenomeno dello sfruttamento lavorativo di persone in condizione migratoria. Il presente lavoro, seguendo la traccia della vulnerabilità (intesa quale condizione individuale in grado di connotare come vera e propria vittima una delle parti di un rapporto sorto iure privatorum, se questo sia inficiato da evidenti squilibri tanto sostanziali quanto formali), tenta di collocare tali questioni in un contesto più ampio. Vengono così esaminate le rilevanti fonti e giurisprudenza internazionali e, soprattutto, dell’Unione europea, cercando di cogliere gli elementi di interdisciplinarietà tra questioni di diritto dell’immigrazione, diritto penale e diritto del lavoro. L’indagine si chiude con una rassegna di alcune decisioni della nostra Corte di Cassazione che hanno fornito al giudice del merito alcune importanti indicazioni per l’applicazione della disciplina sul contrasto all’intermediazione illecita al lavoro e di quella sullo sfruttamento di persone migranti in condizione di irregolarità.
In termini anche di teoria generale, i criteri sottesi alla tutela dei diritti del reo (in questo caso, chi perpetra atti riconducibili a ipotesi criminose come quelle della schiavitù e dello sfruttamento) trovano un indiscusso contraltare dinanzi all’esigenza di protezione dei migranti in condizione di irregolarità: rispetto a questi ultimi rileva in modo diremmo paradigmatico quello stesso, già accennato concetto di vittima ormai radicato nelle stesse fonti, di rango primario e legislativo, dell’Unione europea, senza peraltro dimenticare le rilevanti fonti internazionalistiche, alcune delle quali idonee ad esprimere obblighi che, come nel caso del divieto di schiavitù, hanno natura del tutto inderogabile (o “cogente”, ius cogens).
In questo contesto, lo studio non solo di situazioni “estreme” (come quella relativa al reato di caporalato o sfruttamento al lavoro di soggetti in condizione migratoria) ma anche di situazioni meno nette4 può contribuire maggiormente a definire i contorni delle tutele che necessariamente devono espandersi all’espandersi, sembrerebbe inevitabile, delle modalità attraverso le quali il concetto di “sfruttamento” delle persone (anche prescindendo dalla qualificazione giuridica delle stesse in quanto cittadini “nazionali” o meno) è destinato a riproporsi ed evolvere ulteriormente attraverso l’evoluzione sociale, economica e tecnologica.
INDICE
Premessa
- Contesto generale
- Il contesto afferente all’Unione europea
- Questioni generali in tema di immigrazione irregolare nell’Unione
Capitolo I – Il diritto internazionale sulla lotta alla schiavitù e allo sfruttamento lavorativo dei migranti
- Attualità del contrasto alla schiavitù
- Criteri generali
- Note sui richiedenti protezione internazionale e rifugiati
- L’estensione della tutela ad altre norme della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e le libertà fondamentali (CEDU)
- Schiavitù e sfruttamento lavorativo, dalla dimensione internazionale a quella sovranazionale
- Le principali fonti internazionali
- Dalla dimensione internazionalistica a quella dell’Unione
- L’approccio internazionalistico all’inserimento socio-lavorativo dei migranti irregolari
- Considerazioni generali
- Fonti convenzionali internazionali rilevanti
- Recenti decisioni della Corte di Strasburgo in tema di tratta e sfruttamento di cittadini non nazionali
Capitolo II – L’inserimento socio-lavorativo di stranieri “regolari” e “irregolari” nel diritto dell’Unione europea
- Basi giuridiche e competenze dell’Unione
- Criteri generali
- Le competenze dell’Unione nel settore dello Spazio di libertà sicurezza e giustizia
- Cenni alle altre competenze dell’Unione: politiche sociali e contrasto alle discriminazioni
- Note sulla protezione dei migranti “qualificati”
- Quadro generale della disciplina
- Recenti sviluppi in tema di protezione “sussidiaria”
- Cittadini di paesi terzi “regolari” nel quadro del contrasto allo sfruttamento lavorativo
- I diritti socio-lavorativi dei cittadini di paesi terzi regolarmente residenti nell’Unione
- “Nuovi” lavori e nuove sfide nel contrasto allo sfruttamento lavorativo
- Fonti rilevanti in tema di sfruttamento lavorativo dei migranti irregolarmente presenti nell’Unione
- Il ruolo dell’Agenzia europea del Lavoro nella definizione di lavoro “non dichiarato” e di “sfruttamento lavorativo”
- Il contrasto all’immigrazione irregolare nell’Unione
- L’approccio “globale” nella lotta alla tratta e allo sfruttamento lavorativo di cittadini di paesi non appartenenti all’Unione
- Considerazioni generali sugli effetti giuridici della disciplina richiamata
- Altre fonti di diritto dell’Unione in tema di contrasto allo sfruttamento lavorativo
- Considerazioni preliminari
- Breve analisi del caso Tümer
5.3. La tutela del lavoratore nella prospettiva di sviluppo tecnologico
Capitolo III – La lotta allo sfruttamento di lavoratori migranti nella prospettiva della tutela dei diritti fondamentali
- Brevi note sull’interazione tra le fonti sui diritti umani in Europa
- La rilevanza giuridica della condizione di fragilità della persona
- La rilevanza della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
- Considerazioni preliminari
- Effetti delle disposizioni della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
- Le tutele sancite nella Carta rispetto a rapporti di tipo “orizzontale”
- La tutela delle vittime di sfruttamento in chiave “antidiscriminatoria”.
- Considerazioni generali
- La rilevanza del criterio di effet utile
- La portata del divieto di discriminazioni nel diritto nazionale e in quello dell’Unione.
Capitolo IV – L’interazione tra contesto sovranazionale e contesto nazionale
1. Questioni giuridiche sull’immigrazione irregolare
- L’immigrazione irregolare
- Lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina
- Schiavitù e “caporalato” tra parametri sovranazionali e diritto nazionale
- Considerazioni preliminari
- Un recente confronto tra le due fattispecie criminose
- Il reato di intermediazione illecita e sfruttamento al lavoro
- Lo sfruttamento lavorativo di cittadini di Stati non appartenenti all’Unione irregolarmente presenti in quest’ultima
- Riepilogo del quadro normativo italiano
- Riferimentialla recente giurisprudenza italiana
- Fondamento costituzionale del reato di intermediazione illecita al lavoro (“caporalato”)
- Permesso per casi speciali, permesso umanitario, conseguenze dello sfruttamento
- Capitolo V – Riflessioni conclusive
- Bibliografia
Il contrasto allo sfruttamento lavorativo dei migranti nel diritto dell’Unione europea e la sua attuazione nel diritto italiano
- Autore: Alfredo Rizzo
- Ed. Cacucci Editore – Bari – 2024
- ISBN 979-12-5965-395-6 – pp. I-VIII, 1-203
L’autore
Alfredo Rizzo, già avvocato del Foro di Roma, ha insegnato Diritto dell’Unione europea e Diritto internazionale in diverse università italiane e all’estero ed è ricercatore presso la Struttura economia civile e processi migratori dell’INAPP.
È stato esperto giuridico del Ministero del Lavoro, presso la Direzione generale per l’occupazione, e di quello degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Per tale ministero, ha seguito la redazione degli accordi di adesione all’Unione europea dei Paesi dell’Europa centro-orientale, nonché di Bulgaria e Romania.
È stato esperto giuridico di diversi progetti di assistenza tecnica nei Balcani occidentali, in Turchia, nella Repubblica di Cipro e in Polonia.
Nel 2013 ha altresì collaborato a un progetto del International Development Law Organisation (IDLO) per la creazione di una giurisdizione costituzionale della Somalia.
È autore di circa cento pubblicazioni prevalentemente su temi di diritto dell’Unione europea, tra cui il Codice dell’Unione europea pubblicato nel 2008 per la Giuffré sotto la guida del Prof. Luigi Ferrari Bravo e la monografia L’allargamento dell’Unione europea. Problematiche del Trattato di adesione, pubblicata dall’Editoriale scientifica nel 2004.
Nel 2016 ha curato, insieme all’Ambasciatore Cosimo Risi, il volume monografico L’Europa della sicurezza e della difesa, prefato da Sandro Gozi e pubblicato dalla stessa Editoriale scientifica.
Nel 2023 ha pubblicato per il Centro sui diritti umani dell’Università di Padova un lavoro intitolato Human-Security and its Multi-faceted Meaning under European Union Law. An Attempt for an Intersectoral Legal Approach (in Peace Human Rights and Governance, Vol. 7 n. 1, Giugno 2023).